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I primi 30 anni d’arte di Catarsini. A Lucca la mostra retrospettiva dedicata all’artista viareggino.

I primi 30 anni d’arte di Catarsini. A Lucca la mostra retrospettiva dedicata all’artista viareggino.
11-03-2022
Sarà il Palazzo delle esposizioni della Fondazione Banca del Monte di Lucca, in Piazza San Martino a ospitare Alfredo Catarsini: dalla darsena alla Linea gotica. Paesaggi, figure e grandi composizioni pittoriche (1917 – 1945), la prima, grande mostra retrospettiva dedicata all’arte di Alfredo Catarsini che sarà inaugurata sabato 12 marzo alle ore 18 e poi proseguirà fino a domenica 8 maggio. Curata da Rodolfo Bona con la collaborazione di Claudia Menichini e Elena Martinelli, e promossa da Fondazione Banca del Monte di Lucca, Fondazione Lucca Sviluppo e Fondazione Alfredo Catarsini 1899, l’esposizione proporrà 82 opere - tra dipinti a olio su vari supporti e disegni a carboncino e china - che permetteranno uno studio sistematico dei primi 30 anni d’arte di Catarsini nonché alcuni importanti dipinti che presero parte alle grandi esposizioni degli anni Trenta e Quaranta del Novecento. Più in particolare, la mostra si propone di ripercorrere le principali tappe dell’itinerario artistico del pittore versiliese durante gli anni che, dagli esordi viareggini sulle sponde della Darsena, all’ombra dalla Torre Matilde, lo condussero alle esposizioni artistiche nazionali dell’Italia fascista, durante gli anni Trenta, alla realizzazione dell'affresco di Viareggio del 1936 e, nel 1944-45, alla realizzazione del ciclo degli affreschi di San Martino in Freddana e Castagnori nel periodo dello sfollamento in Lucchesia. Questo cammino iniziò alla fine del secondo decennio del ‘900, nelle più contenute dimensioni del quadro di paesaggio o del ritratto, per giungere alle grandi composizioni a soggetto storico, sacro e celebrativo che saranno visibili in mostra attraverso un video. «Non nascondo la grande soddisfazione per questa mostra – sono le parole di Andrea Palestini, presidente della Fondazione Banca del Monte di Lucca – dedicata a questo importante artista nato all'ombra della Torre Matilde, a Viareggio. Pittore, disegnatore e ritrattista legatissimo alla sua terra, dove ha vissuto e lavorato per quasi tutta la vita, ha lasciato il segno sia a livello nazionale, sia internazionale. Altro elemento di soddisfazione, per questo evento nelle sale del Palazzo delle Esposizioni di Lucca, è la collaborazione con la Fondazione Catarsini e con un comitato scientifico che esprime nomi di riguardo del territorio versiliese per gli ambiti storico e di storia dell’arte». «Grazie all’intuizione del curatore Rodolfo Bona e all’aiuto dei membri della Fondazione Alfredo Catarsini 1899 - aggiunge Elena Martinelli, Presidente della Fondazione Alfredo Catarsini 1899 - è stata realizzata una ricerca accurata delle opere fuori circuito dai primi anni di giovinezza di Alfredo Catarsini fino alla fine della seconda guerra mondiale e per la prima volta si studiano e si contestualizzano le opere di quel periodo offrendo al grande pubblico una carrellata di immagini, ambientazioni, suggestioni, disegni preparatori e bozzetti. Finalmente ci sarà la possibilità di osservare molte opere di quel periodo e non più in foto bianco nero pubblicate sui cataloghi, bensì dal vero con i colori vivi, vibranti. Si tratta quindi di scelta attenta, realizzata grazie alla generosità di numerosi collezionisti, che ci permette di apprezzare un periodo storico di straordinaria fertilità artistica di Catarsini che viveva in una Versilia culla dell’arte e della mondanità, ma nello stesso tempo era anche altrove; sempre aggiornato, concorreva con successo nelle rassegne e nei concorsi più prestigiosi a Venezia, Milano, Cremona, Bergamo, Roma, Firenze e all’estero, fatto che convinse alcuni giovani artisti ad emularlo». I “MAI (O POCO) VISTI” DI CATARSINI Nelle intenzioni del curatore, questa mostra rappresenta il percorso dell’artista nell’arco di quasi 30 anni che si sviluppò fra i tumultuosi e tragici cambiamenti storici del secolo breve e dentro una personale evoluzione artistica. E nella scelta delle opere che ben raffigurano la parabola artistica del pittore viareggino, vi sono molte opere “mai viste”, alcune conosciute solo perché pubblicate su testi a stampa o altre che ricompaiono dopo un periodo di relativo oblio. Per esempio saranno in mostra alcune opere di Catarsini quasi ventenne, ambientazioni e ritratti degli anni '30 tra cui l’Autoritratto di Alfredo Catarsini del 1934, donato nel 2005 alla Galleria degli Uffizi e da allora mai più mostrato in pubblico; Il grano della bonifica lucchese, il grande dipinto che prese parte al “Premio Cremona” del 1940 e che è stato rintracciato di recente a Grosseto; e il piccolo Veliero ormeggiato, che risale al 1917 e che quindi è l’opera più antica fino a questo momento ritrovata presente in mostra e rappresenta l’alfa della produzione pittorica di Alfredo Catarsini. Per la prima volta si vedranno - in originale - sette degli otto disegni del periodo dello sfollamento che alla fine degli anni Sessanta illustrarono il romanzo Giorni neri di Catarsini, recentemente ristampato per i tipi de “La nave di Teseo”; infine sarà possibile ammirare Donne nel rifugio antiaereo, il dipinto con cui Catarsini partecipò alla XXIII Biennale di Venezia del 1942 e che, insieme a un bozzetto e a due disegni preparatori, viene esposto per la prima volta dopo tanti anni poiché rintracciato di recente. IL PERCORSO ESPOSITIVO La mostra, che sarà a ingresso libero, si articola in nove sale che occupano tre piani del Palazzo delle esposizioni lucchese, nella centralissima Piazza San Martino. Al piano terra vi è una prima sala dal carattere introduttivo con un Autoritratto che fa parte, con altre tre opere in mostra, delle 30 opere che i figli Mity e Orazio Catarsini donarono nel 2001 al Comune di Viareggio, l'opera più antica in mostra e il grande dipinto del Premio Cremona; al primo piano trovano spazio vedute di darsene, marine e alcuni disegni; al secondo e più articolato piano del palazzo espositivo, sono ben sette le sale dove si potranno ammirare paesaggi di campagna, ritratti, autoritratti, tra cui quello del 1934 prestato dalla Galleria degli Uffizi, immagini familiari, accanto ad opere dedicate ai temi della guerra e della religione, disegni e dipinti preparatori degli affreschi delle Chiese di San Martino in Freddana e Castagnori dove Catarsini fu sfollato, e ancora disegni e dipinti dedicati ai rifugi antiaerei, immagini di Bastia (in Corsica) dove l'artista soggiornò ed espose negli anni '30, e alcune nature morte. La mostra comprenderà anche due postazioni video che mostrano attraverso immagini - alcune provenienti anche dall’archivio delle Teche Rai - gli affreschi, dal più antico a Viareggio e quelli di San Martino in Freddana e Castagnori (che l’Artista realizzò durante il periodo bellico) e una selezione di documenti, foto, cataloghi, manoscritti del periodo facenti parte dell’Archivio storico di Catarsini, aggiornato costantemente dalla Fondazione, attualmente conservato negli spazi della Villa museo Paolina Bonaparte di Viareggio, dove è consultabile e visitabile unitamente al suo atelier, ricostruito sin nei minimi particolari nel 2003. Per l’occasione sarà realizzato il catalogo della mostra edito da Maria Pacini Fazzi che recherà i testi dei presidenti delle tre fondazioni che promuovono la mostra - Andrea Palestini (Fondazione Banca del Monte di Lucca), Alberto Del Carlo (Fondazione Lucca sviluppo) ed Elena Martinelli (Fondazione Alfredo Catarsini 1899) - di Rodolfo Bona (curatore) e di Cristina Acidini, Marco Cigolotti, Adolfo Lippi, Renzo Maggi, Claudia Menichini ed Elena Torre.


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